domenica 3 ottobre 2010

SOS curve: ritorna il modello Twiggy

Vi ricordate che nei miei due post precedenti avevo parlato delle donne tutte curve che ritornavano di moda? Donne vere ma soprattutto NORMALI che finalmente potevano sfoggiare la loro femminilità e le loro forme senza essere considerate delle aliene? Bene. Quel momento così tanto atteso per milioni di ragazze di tutte le età sembra lasciare solamente una breve e sottilissima scia, quasi invisibile nella nostra società e ancor più nell' Alta Moda. Una traccia destinata a scomparire! Leggendo sui tanti giornali di gossip ho trovato una breve notizia di quanto ho scritto. Leggete. 

 IL RITORNO DI TWIGGY COSTRINGE A STARE A DIETA
tratto dal settimanale "DiTutto"


Calvin Klein ha riproposto in passerella a New York modelle magre e ascetiche come un grissino, tentando la clonazione della famosa Twiggy( nella foto in bianco e nero) degli anni '60. Tema dominante quello geometrico e come colore il bianco e nero. Klein ha rilanciato anche il "cupro", un tessuto di crepe ruvido al tatto. Abiti rettagolari, giacchine squadrate, pantaloni a cilindro. Il nostro consiglio alle ragazze è di non prendere queste mode troppo sul serio. Snelle si, ma in salute!

Sono rimasta basita davanti a questa notizia. Si cerca di combattere l'anoressia in ogni singolo istante ma poi ci vengono proposti modelli indecenti che prontamente gli stilisti e i mass media spargono a macchia d'olio. E, naturalmente chi ci casca sono le ragazzine (ma non solo). Tutto questo ha un vago retrogusto di pura ipocrisia. Nel mondo dei soldi, del sesso e della bellezza oltre che dell'eterna giovinezza, la moda e la vanità vengono prima della salute (e il corpo viene visto come un qualsiasi accessorio). Vi sembra giusto? Ora, bellezza fa rima con magrezza. Eccessiva oserei dire.
L'unica stilista (tra l'altro made in Italy) che si batte contro questa scempiaggine è Elena Mirò. Ma è l'unica. Spero che tanti altri stilisti capiscano questo enorme sbaglio e che seguano la stessa ideologia della Mirò. Per adesso, sul campo di battaglia della moda si scontrano due tipi di donne: quelle normali contro quelle finte. Le prime sono libere, le altre sono schiavizzate.

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