Ieri, ho acquistato un giornale di attualità (che io chiamo giornale-svago per i contenuti) che tutti conoscerete: Oggi. Solitamente lo sfoglio quando i miei neuroni non vogliono assolutamente leggere qualcosa di impegnativo. Un modo come un altro di cazzeggiare. Scorro le pagine guardando foto di personaggi famosi, domande nelle varie sezioni quando improvvisamente il mio sguardo cade sul titolo dell'articolo: "Tutto il bello delle curve". "Mmm... vediamo un pò", mi dico pensierosa fra me e me. Così decido di leggerlo. E qui, ecco che si scatena la guerra fra magre e grasse. Fra la moda e l'eleganza e l'essere sciatti. Un tema che come già saprete, apre molti dibattiti e pensieri della serie: "Taglia 38: si o no?". Una famosa stilista, Elena Mirò ha deciso di battersi contro i canoni estetici che impongono la magrezza allo scopo di far sfilare donne normali. Ebbene, ecco che cosa è successo. Leggetevi l'articolo.
TUTTO IL BELLO DELLE CURVE
di Giusi Ferré
Premessa: È l'unica che fa sfilare le taglie normali. Eppure, Elena Miroglio è stata esclusa dalle passerelle milanesi. La sua risposta? <<Ci saremo lo stesso. Da indipendenti.>>
È guerra dichiarata tra le curve e la moda, tra le taglie 48 e le puntute 36, massimo 38 che incarnano, si fa per dire, l'ideale degli stilisti. Uno scontro tra visioni opposte del mondo che si è concluso con la sconfitta della realtà, eliminando Elena Mirò, il marchio che da 25 anni celebra le forme morbide, dal calendario ufficiale della Camera della moda (dal 22 al 28 settembre). Dove era stato ammesso nel 2005 con una decisione che era sembrata preludere a una vera e propria rivoluzione culturale. Tanto che due anni dopo il presidente Giorgio Napolitano aveva insignito Elena Miroglio, Responsabile Strategie del Gruppo, del titolo Cavaliere dell Repubblica per il contributo dato dal marchio <<a emancipare la donna da un concetto estetico restrittivo>>. Ma nell'operazione di ripulitura del calendario, indispensabile dopo la crisi del febbraio scorso quando le sfilate milanesi si svolsero in un lungo week end presentando fino a 18 show al giorno, a essere esclusi sono stati i nome che, per tradizione sfilavano all'inizi: marchi di beach wear, biancheria come Seduzioni Diamonds by Valeria Marini. Ed Elena Mirò. Se l'aspettava? Elena Miroglio, intercettata ad Alba dove è il cuore del gruppo, ammette di no. << È stata una decisione che ci ha sorpreso perché non abbiamo capito fino in fondo i motivi. È stata votata all'unanimità dal consiglio direttivo, quindi abbiamo la sensazione di essere stati respinti da un blocco di sistema>>. Quello che la sconcerta è l'atteggiamento ondivago del settore che ha firmato il <<Manifesto nazionale di autoregolazione della moda italiana contro l'anoressia>> nel dicembre 2006, salvo poi allontanare dall'olimpo l'unica griffe che in passerella mandava davvero le taglie normali. <<Quanta ipocrisia>>, commenta Miroglio. <<Al manifesto era stata allegata perfino la classificazione del'indice di massa corporea, stabilito dall'organizzazione Mondiale della Sanità. Era tutta una gara, da parte degli stilisti, a rivendicare il proprio amore per le donne con le curve. A quanto pare, non è durato troppo>>. Ma non si arrende, Elena Miroglio, e non rinuncia alla sfilata. <<Ci muoviamo da indipendenti. Fuori dal calendario>>. Come quando hanno iniziato.
Il mio giudizio lo sapete già. Sono dalla parte di Elena Mirò. Ma voi, voi che leggete il mio post lo siete? Oppure vi fate ingannare dalla società? Lasciate dei commenti se volete, mi fanno piacere!!! :-)
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